TÈ? PURCHÉ NERO
Che il tè contenga caffeina come il caffè è cosa nota, con tutto quel che se ne deduce per la salute dei cardiopatico. Assai meno noto il beneficio che, invece, può esser tratto, anche e soprattutto dal cardiopatico, dal consumo (moderato) dei tè nero che – secondo uno studio americano condotto dalle facoltà di medicina delle università di Boston e dell’Oregon – migliorerebbe la circolazione e la “salute” dei vasi sanguigni con ovvi vantaggi per chi soffre di aterosclerosi e quindi è più predisposto ad attacchi cardiaci e infarti. In sostanza il tè nero favorirebbe il miglioramento delle condizioni dell’endotelio, quel sottilissimo tessuto che riveste la parte interna di canali, spazi vuoti, come ad esempio i’ vasi sanguigni. la prova: preso un gruppo di pazienti, sono stati divisi in due sottogruppi. Ad uno è stato somministrato tè nero, all’altro semplice acqua. Risultato: già a breve, ma soprattutto a lungo termine chi aveva assunto tè nero ha ottenuto un sensibile miglioramento dell’endotelio rispetto a chi aveva bevuto acqua.