STORIA di CUORE SANO
COME ABBIAMO COMINCIATO
“Cuore Sano”, associazione ONLUS, nasce nel 1992 quando un gruppo di pazienti del prof. Vincenzo Ceci decise di svolgere attività di informazione con l’obiettivo di introdurre, tra loro e nel pubblico, comportamenti e stili di vita idonei a ridurre i rischi delle malattie di cuore. A quell’epoca, la riabilitazione cardiologica poteva essere praticata solo in centri lontani da Roma. Noi andavamo in cliniche private che, dietro pagamento di una tariffa (generalmente un milione di lire per 12 sedute), ospitavano il relativo servizio.
I primi pazienti, assistiti da Ceci, sono passati da una sede sanitaria all’altra (dalla “Qui Si Sana”, all’Aurelia Hospital, alla Villa Stuart,) approdando infine al Santo Spirito, in coincidenza con la nomina di Ceci a primario di cardiologia. Al principio l’attrezzatura era modesta. Non essendo disponibili spazi idonei, spesso scendevamo nei diversi chiostri del complesso monumentale del Santo Spirito.
Solo in coincidenza con la ristrutturazione dell’ospedale in vista del Giubileo, si è potuto procedere alla realizzazione della palestra che è l’ambiente nel quale ora ci esercitiamo.
UNA BATTAGLIA VINTA
Per noi è stata una battaglia vinta che ha contribuito ad imporre la funzione della riabilitazione come fattore fondamentale della qualità della vita. Non è inutile farlo sapere in giro. Le malattie del cuore sono tra le principali cause di morte, ma la prevenzione (intesa come tecnica e come scienza medica) è considerata, ancora oggi, dal Servizio Sanitario Nazionale, attività marginale. Si riserva ad essa non più del 3\4 per cento dell’intera spesa per la salute (molte migliaia di miliardi che per altro non sembrano sufficienti a coprire la domanda del pubblico).
Solo quando questa constatazione l’avremo trasformata in una consapevolezza profonda da parte delle istituzioni (Governo, Regione, Parlamento) solo allora la “riabilitazione” sarà assunta a sistema e generalizzata sul territorio.
Un contributo di alto livello è venuto negli anni scorsi dal Santo Spirito che nella relazione periodica sullo stato di salute dei cittadini appartenenti all’azienda (oltre 600.000 persone) ha dimostrato, dati alla mano, che con la prevenzione e le pratiche igienico – sanitarie connesse, sono state salvate parecchie centinaia di persone.
Perciò quando ci pongono la domanda “che cosa credete di avere ottenuto con la vostra attività”, l’associazione può rispondere a buon diritto che ci siamo inventati di tutto per diffondere, tra il pubblico, la coscienza dell’autodifesa.
Ciò ha indotto la nostra associazione a proporre alla ASL di appartenenza, come un accordo di programma, con il quale si impegniamo a promuovere la prevenzione, senza oneri per lo Stato e con l’apporto gratuito e volontario di tutti gli associati.
Di certo avremmo potuto fare di più se fosse stato riconosciuto, in sede regionale e locale, il ruolo della partecipazione volontaria dei cittadini alla diffusione della cultura della salute.
Ciò nonostante abbiamo fatto molto ed abbiamo ottenuto risultati importanti.