La difesa estiva del cardiopatico
Il caldo nasconde insidie per la salute del cardiopatico poiché esercita due azioni principali: intanto è un vasodilatatore e, come tale, abbassa la pressione; e poi aumenta la traspirazione corporea (sudorazione marcata) e quindi non solo contribuisce anch’essa ad abbassare la pressione ma dà anche disidratazione con perdita di sali minerali quali il potassio ed il sodio. Queste azioni del caldo si sommano ad alcuni farmaci che spesso devono essere assunti dal paziente quali i diuretici (che provocano perdita di liquidi e sali) e gli ipotensivi, che spesso hanno un effetto vasodilatatore.L’azione combinata di caldo, sole e farmaci può causare, in casi gravi, la sindrome da colpo di calore. Ne sono sintomi premonitori mal di testa, nausea, vomito, diarrea, vertigini, sensazione di svenimento, confusione, delirio, febbre con pelle calda e asciutta. Possono esserci convulsioni e il paziente può arrivare allo shock con pressione arteriosa bassa, polso e respiro accelerati.
Cosa fare per prevenire tutto questo? La prima cosa da fare è adeguare il dosaggio dei farmaci alla situazione climatica ed ai valori pressori estivi con conseguente riduzione – sotto controllo medico – di diuretici e vasodilatatori. Altra raccomandazione: bere più liquidi (soprattutto acqua) senza aspettare di avere sete per bere. Se il medico, in presenza di particolari patologie, ha limitato la quantità di liquidi da bere, chiedergli quanto si può bere in più quando fa caldo e chiedergli anche indicazioni sui sali minerali da integrare. Inoltre sono da evitare liquidi che contengano alcool e/o caffeina o grandi quantità di zuccheri (bevande che spesso contengono pochi sali) aumentando la perdita di fluidi corporei. Inoltre, non bere liquidi troppo freddi.
Altre raccomandazioni: stare in casa o in zone ombreggiate e fresche e, se possibile, in ambienti protetti da lieve aria condizionata nelle ore di maggiore insolazione; ventilare l’abitazione attraverso l’apertura notturna delle finestre (e chiusura nelle ore calde) e uso di ventilatori che forniscono refrigerio solo se la temperatura ambiente è < ai 35°C. Se si percepisce un surriscaldamento corporeo, aumentare la ventilazione o usare un condizionatore se è possibile. Nelle ore più calde, è opportuno fare docce e bagni frequenti o recarsi in luoghi vicini in cui vi sia l'aria condizionata (cinema, centri commerciali, biblioteche). Poche ore trascorse in un ambiente condizionato possono aiutare l'organismo a sopportare meglio il caldo. Inoltre si raccomanda di indossare abiti leggeri, di colore chiaro, non aderenti, anzi sciolti, per permettere la circolazione dell'aria sul corpo; di evitare esercizi fisici non necessari all'aperto o in luoghi non condizionati ed evitare l'esposizione inutile al sole diretto; di usare cappelli leggeri a tesa larga o parasole, occhiali da sole e filtri solari con protezioni ad ampio spettro. Nel caso in cui si debbano svolgere attività all'aria aperta: limitarle alle ore mattutine e serali; limitare gli sforzi fisici, e quando siano inevitabili bere dai due ai quattro bicchieri di bevande non alcoliche; riposarsi in luoghi ombreggiati. Quanto all’alimentazione, preferire pasti leggeri con molta frutta e verdura fresca, qualche gelato, facendo attenzione all'opportuna conservazione dei cibi (una eventuale diarrea in estate peggiora tutto quanto già detto). Inoltre, non sostare in automobili ferme al sole né lasciare mai persone, specialmente bambini o anziani, nè animali domestici in auto o altri veicoli chiusi. Se si è fuori del luogo di dimora, è opportuno telefonare all'autorità sanitaria locale o al comune per saper se e dove, nelle vicinanze dell'abitazione, vi sono appositi luoghi per il sollievo dal caldo.