Grazie, Vincenzo
Il prossimo numero di Cuore Amico (settembre 2015 in corso di stampa) pubblicherà questo ricordo del prof. Ceci, che ha costruito per primo, nel Lazio, una moderna, completa Cardiologia al S. Spirito
Il ricordo più recente che ho di Vincenzo, è la sua carezza sul mio viso come saluto al termine di un breve e piacevole incontro all’inizio di agosto; cioè mia moglie e mia figlia, ma chiamate come sempre per nome. Lo stesso gesto l’ho visto rivolgere da Vincenzo a molti altri dei suoi cardiologi e infermieri e ad ognuno chiedeva immancabilmente di salutagli i rispettivi consorti e soprattutto i figli, tutti chiamati sempre per nome. Vincenzo era felice quando nasceva un figlio a qualcheduno del suo personale!
Sì, la Cardiologia del Santo Spirito era per Vincenzo la sua seconda famiglia; come non poteva essere altrimenti! Il Professor Ceci l’ha costruita da zero, l’ha vista crescere, espandersi, affermarsi e alla fine continuare a camminare da sola nel solco che Lui aveva tracciato. Il Prof Ceci è stato l’unico Primario della nostra Regione che ha costruito completamente una Divisione complessa di Cardiologia all’interno di un ospedale pubblico, negli ultimi 30 anni.
Quando è arrivato, all’inizio degli anni ’90, al Santo Spirito c’era solo un Ambulatorio di Cardiologia. Nel corso degli anni il Prof Ceci e la sua squadra hanno aperto la Terapia Intensiva Coronarica, il Reparto di Cardiologia/Terapia Subintensiva, il Centro di elettrostimolazione, il Servizio di emodinamica e la Palestra di riabilitazione cardiologica.
Insomma il Prof Ceci ha costruito una Cardiologia moderna in grado di offrire prestazioni appropriate e complesse secondo i livelli di intensità di cure necessari. L’organizzazione data alla nostra struttura, ha anticipato di anni quelle che sono le attuali raccomandazioni delle società scientifiche e degli organi istituzionali, in merito all’appropriatezza dei percorsi, alla continuità assistenziale e al contenimento dei costi. La Riabilitazione Cardiologica degenziale e ambulatoriale, una dei principali campi di interesse del professor Ceci, è riconosciuta oggi essere un elemento di fondamentale importanza nel percorso terapeutico del cardiopatico acuto e per la prevenzione cardiovascolare. (E in questo contesto volle anche la creazione di questo Giornale che da vent’anni vive della sua passione e dei suoi insegnamenti.)
Il Prof Ceci è stato anche un maestro nell’insegnare e imporre un metodo di lavoro rigoroso, attribuendo significative responsabilità ai suoi collaboratori e offrendo loro la possibilità di crescere e affermarsi nei diversi campi di interesse cardiologico. L’aggiornamento professionale e scientifico interno alla struttura o con stage esterni è stato tenacemente perseguito. La tenaia e la forza con cui perseguiva i suoi obiettivi era accompagnata da una onestà e coerenza nei comportamenti. Era sempre tra i primi a presentarsi alle settimanali riunioni di lavoro/scientifiche che conduceva con estremo rigore, così come era puntualissimo ogni mattina ad iniziare la visita in reparto.
Altra costante della sua azione è stata la difesa e il potenziamento della sanità pubblica in generale e in particolare del Santo Spirito. Tutto ciò assume ancora più valore, se si considera che, soprattutto negli ultimi anni della sua attività, il prof Ceci ha dovuto, superare difficoltà di non poco conto, come la battaglia contro la volontà di frammentare la Cardiologia.
Sono contento di averlo ringraziato di tutto quanto ha fatto per noi, quando era in servizio e lottava per costruire e difendere la nostra Cardiologia, e ricordo che come risposta mi ha sorriso e ha abbassato lo sguardo senza dire nulla. Oggi che mi trovo a ricoprire il suo ruolo, e che comprendo ancora di più quanto è difficile, penso che con quel gesto mi volesse ringraziare che mi ero reso conto del suo sforzo, ma che è quello era il suo compito e che doveva proseguire anche se quasi mai la strada era facile.
Grazie, Vincenzo